Erasmus+ Laboratorio Biomimético

Erasmus+ Laboratorio Biomimético



ERASMUS +
REPORT MOBILITA’ - Federica Zucchini
dal 09/07/2023 al 16/07/2023
Hosting Organization: Laboratorio Biomimética
Progetto 2023-1-IT02-KA121-ADU-8E18DF3A
Workshop Laboratorio Biomimetico

 

Premessa

Il Laboratorio Biomimetico è un ente fondato e gestito da Marlen Lopez, architetto, e Manuel Persa, designer e artigiano digitale. Entrambi hanno trovato in Ladines, un piccolissimo villaggio montano nel parco di Redes (Asturie), il punto privilegiato per investigare e divulgare le tematiche legate alla biologia in relazione alla progettazione. 

 

Il corso

Tra i tanti corsi organizzati da Marlen e Manuel, il SummerLab Biomimetica si caratterizza per il focus sull’osservazione e sulla metodologia. Nonostante fosse richiesto di produrre qualche tipo di prototipo alla fine del workshop, il lavoro di studio e analisi è stato in proporzione lungo e piacevolmente impegnativo.

Seguendo la metodologia tipica della progettazione (esplorazione - osservazione e analisi - concettualizzazione - implementazione) abbiamo lavorato su tematiche, tecnologie e mezzi che spaziano dal  disegno dal vero come strumento di osservazione della natura, al’AI per generazione di immagini, alla stampa 3D. 

 

Arrivo

Arrivati il giorno precedente all’inizio del corso per questioni logistiche, abbiamo brevemente esplorato la parte costiera che affaccia sul Mar Cantabrico. Abbiamo conosciuto una terra verdissima, con paesaggi meravigliosi e una natura esplosiva. Degni di nota le ortensie, onnipresenti e gigantesche, e gli orreos, strutture curiose sopraelevate, che abbiamo poi scoperto essere magazzini condivisi.

 

Domenica - Giorno 0

Arrivati in bus a Oviedo (capitale delle Asturie) domenica pomeriggio, siamo stati raccolti da Manuel e abbiamo conosciuto Fabiola, un’altra partecipante: una graphic designer asturiana verace, pozzo di informazioni su cibi, usi e tradizioni locali.

A Ladines ci siamo sistemati con gli altri partecipanti in una serie di appartamenti rurali e siamo partiti poi per la prima passeggiata introduttiva sul territorio e sull’importanza di avere sempre accessibile il laboratorio a cielo aperto del parco. Qui abbiamo anche fatto il primo incontro con le galle, che sarebbero state poi scelte come tema di investigazione per il progetto finale (ma non lo sapevamo ancora!)

Abbiamo poi proseguito nel laboratorio di Marlen e Manuel con le presentazioni e l’introduzione al corso: come innovare i processi di progettazione traendo ispirazione dalla natura. 

La giornata si è conclusa con una cena asturiana offerta dal Laboratorio. 

 

Lunedì - Giorno 1

La settimana si è aperta con una passeggiata e l’osservazione di quello che ci circondava. Tutto il corso è stato caratterizzato da continue domande e osservazioni sui dettagli offerti dal bosco. Arrivati a una capanna Ramon, docente universitario di matematica e primo ospite della settimana, ha tenuto una lezione sui frattali, oggetti geometrici che si ritrovano un po’ ovunque in natura. La dimensione frattale di qualsiasi profilo organico può essere calcolata con la formula

D=log N / log S 

(dove log N è il logaritmo del numero delle entità che si ripetono, log S è la loro scala). Si ottiene così una media della dimensione dello spazio occupato dall’oggetto in questione. 

Dopo un’altra passeggiata, siamo arrivati alla seconda capanna dove Marlen ci ha introdotti al concetto di biomimesi vero e proprio. La biomimesi è una disciplina che studia e imita i processi biologici e biomeccanici della natura e degli esseri viventi come fonte di ispirazione per il miglioramento della vita umana. Le sue applicazioni sono infinite: energia, trasporti, architettura, medicina, comunicazione, manifattura, sociologia, design e arte.

Dunque cosa c’è nella natura di interessante per il design? 

1. La forma segue la funzione 

2. La forma si adatta al mezzo

In natura ci sono 6 forme che si ripetono più di altre, ognuna con una (o diverse) funzioni specifiche:

  • Sfera: proteggere

  • Angolo: penetrare

  • Esagono: pavimentare (coprire superfici con meno materiale possibile)

  • Spirale: impacchettare

  • Elica: prendere, convogliare, afferrare

  • Frattale: colonizzare, estendersi (rami, funghi, polmoni, felci)

Abbiamo quindi fatto un esercizio di raccolta di quanti più campioni riuscissimo a trovare di queste forme. Dopo il pranzo al sacco, la lezione è proseguita sulla metodologia del design biomimetico, che procede su due direzioni possibili:

  • Bottom up: dallo studio di un’entità arrivo a elaborare concetti

  • Top down: parto dal problema e cerco la soluzione in natura

Abbiamo raccolto campioni di piante cercando di riportarli in modo più fedele e oggettivo possibile sul nostro quaderno di lavoro.

La giornata si è chiusa con l’osservazione a occhio nudo del cielo stellato insieme a Esteban, uno sviluppatore che vive a Ladines, ha la passione dell’astronomia e collabora con progetti internazionali di osservazione del cosmo.

 

 

Martedì - Giorno 2

Dopo una rigenerante pratica Yoga, abbiamo conosciuto gli ospiti della giornata: Eduardo, biologo e Miguel, Fotografo. Insieme a loro siamo usciti a osservare il bosco da una nuova prospettiva: grazie a lenti da applicare alla camera del telefono, sono stata in grado di fotografare piante, insetti e fiori con un dettaglio impensabile data la limitatezza del mezzo. 

Tornati al laboratorio, Miguel ci ha introdotti alla fotografia macro, le tecniche e settaggi. Ci ha assistiti per fotografare i campioni raccolti in passeggiata, che abbiamo anche analizzato al microscopio con la guida di Eduardo, il quale ha chiuso la giornata con un’interessante presentazione sulla divulgazione scientifica.

 

 

Mercoledì - Giorno 3

Marta e Manuel, coppia di giovani biologi residenti a Ladines, ci hanno condotto la mattina presto a una breve passeggiata ornitologica per illustrarci i tipi di uccelli locali, i loro suoni e le loro abitudini. Tornati in laboratorio, abbiamo iniziato a ragionare su un possibile progetto. Gli spunti erano tantissimi, e ci siamo trovati nel classico impasse di inizio lavoro: molti input, tanti campioni raccolti,  nessuna idea di come farli atterrare. Abbiamo trovato però la chiave nella ricerca e nelle nostre storie personali. Tra le piante raccolte c’erano esemplari di ombelico di Venere, una specie che Damiano aveva raccolto e coltivato in passato. Questi campioni presentavano rigonfiamenti sullo stelo, che abbiamo scoperto essere galle: formazioni originate da modificazioni cellulari (vere e proprie displasie), che la pianta mette in atto per proteggersi dai parassiti. Eravamo venuti in contatto in precedenza con altre galle, quelle di quercia, completamente diverse e altrettanto misteriose. Le galle dell’ombelico, invece, erano incredibilmente simili a organi e parti anatomiche impossibili che  erano il soggetto delle mie pitture qualche anno fa. Insomma, il cerchio si è chiuso e abbiamo deciso di indagare la galla dell’ombelico di Venere, il suo simpatico parassita e le strategie di difesa messe in atto a livello micro, osservando la struttura cellulare al microscopio e come essa si riflette macroscopicamente sulla forma e sul colore della pianta.

Nel pomeriggio, Manuel ha tenuto una lezione sull’ AI per generare immagini (Stable diffusion) come strumento potente di visualizzazione e concettualizzazione rapida di idee. 

 

Giovedì - Giorno 4

Dopo un’altra pratica Yoga mattutina, il laboratorio ha ospitato la lezione di stampa 3D di una esperta in materia. In particolare, ci ha parlato di come questo tipo di fabbricazione sia affine ai sistemi naturali, in quanto additiva, e degli ultimi sviluppi per ottenere fabbricazioni compatibili con l’ambiente, che cioè devono avvenire:

  • In mezzo acquoso

  • A temperatura ambiente

  • Senza chimici corrosivi

  • Senza pressione elevata

Riflessioni sull’evoluzione del concetto di cibo legato alla stampa 3D, con alcuni esiti interessanti come Steakeholder Food. Altri nomi interessanti: Vulcan Forms (costruzioni), Cerhum (medicale), Sakuu (batterie).

Nel pomeriggio, abbiamo visitato il centro di recupero della Fauna selvatica.

 

Venerdì - Giorno 5

In mattinata ci siamo recati alla centrale idroelettrica di Tanes, progettata dall’architetto e scultore Joaquín Vaquero Palacios. 

Dal pomeriggio alla sera in laboratorio abbiamo portato avanti il progetto, per il quale abbiamo deciso di stampare in 3D due prototipi:

  • Un modello della galla in scala,  come strumento di studio della forma

  • Una sezione ingrandita della superficie, la cui struttura si ispira alla disposizione dei pattern di colore sulla superficie della galla. 

Abbiamo anche realizzato una presentazione a supporto della nostra ricerca.

 

Sabato - Giorno 6

La mattina di sabato è stata dedicata alla chiusura della presentazione e alla realizzazione delle bioplastiche con cui riempire i contenitori del prototipo. Con gelatina, glicerina e coloranti, si realizza un liquido che solidifica completamente in qualche giorno. I rossi riproducono le aree in cui la pianta ha rilasciato antociani, enzimi utili alla sua difesa.

Nel pomeriggio abbiamo presentato a un piccolo gruppo di curiosi, appassionati e politici locali i nostri progetti, che hanno suscitato interesse in tutti i presenti.

L’esperienza si è chiusa con una cena divertente a base di cibo asturiano e l’immancabile sidra.

 

Considerazioni finali

Ho trovato il Laboratorio biomimetico estremamente istruttivo e stimolante. Innanzitutto, avere la possibilità di osservare la natura con tanta libertà e concentrazione, è un’esperienza rara, che spesso banalmente ci “dimentichiamo” di fare anche le poche volte che potremmo permettercelo. Inoltre, ho trovato molto centrata la struttura del laboratorio, il modo sinergico in cui (almeno nelle intenzioni, un po’ meno nella pratica) sono state messe in dialogo tecnologie, ricerca, disegno, passeggiate nella natura, confronto interpersonale. Proporrei un laboratorio simile nelle zone intorno a Omegna, valutando un formato più ridotto e focalizzato su un progetto più guidato.

 


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