Erasmus+ Plantio Chinampa

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ERASMUS +
REPORT MOBILITA’ - Alice Briola

dal 18/02/2023 al 21/02/2023
Hosting organization: Plantio Chinampa - Spagna
Progetto 2021-1-IT02-KA122-ADU-000020427

 

 

Primo giorno - 18 Febbraio 2023

Parque Maria Luiza - Sevilla

Visita informale al parco urbano “Maria Luiza” in Piazza di Spagna a Siviglia, ospitante tipiche essenze arboree della regione Andalusa.

 

Secondo giorno - 19 Febbraio 2023

Huerto social en Parque Guadaira, Poligono Sur - Sevilla

Visita all'orto sociale del parco Guadaira nella zona di Poligono Sur di Siviglia.

Questa zona si trova ai margini sud della città, una zona dimenticata e degradata. Il comune di Siviglia per la sua riqualificazione, si è impegnato a riformare questa zona del Parco di Guadaira adibendo un zona ad orto sociale. La gestione di questo spazio comune viene mediata dall’associazione Plantio.

Il nostro percorso è stato guidato da Manuel Alcón socio dell’Associazione. La visita è stata condotta in modo molto accogliente ed affabile. Manuel ci ha guidato ed illustrato i motivi che hanno permesso a Plantio di gestire lo spazio dell’orto urbano coinvolgendo le persone del quartiere nell’area che è stata recuperata e riqualificata. In particolare l’obiettivo del progetto è quello di distribuire appezzamenti di terra delle dimensioni 60 mq ciascuno, per un totale di 120 parcelle. Al momento sono occupate 22 parcelle su 120. Il ruolo di Manuel e dei soci di Plantio è quello in prima battuta di mediare i rapporti tra le persone e il comune di fatto il proprietario della superficie. Inoltre le persone coinvolte nella gestione dell’orto sono seguite fin dalle prime attività, lo scopo è quello di insegnare loro le fasi e le tecniche di coltivazione sostenibile.

In sintesi sono state illustrate:

  • Conoscenze di base orticole dell’area del Parco Gaudaira 

  • Le problematiche specifiche della zona e le soluzioni pensate da Plantio: 

  1. La presenza di insetti nocivi può essere contenuta con successo, tramite l’utilizzo di prodotti ecocompatibili (es. soluzioni di Bacillus thuringensis), solamente se tutti gli ortolani lo applicano regolarmente. Tuttavia ci segnalava la difficoltà nel sensibilizzare tutti quanti alla corretta applicazione del protocollo di contenimento. Anche perché talvolta il destinatario di un appezzamento rinuncia alla coltivazioni per motivi differenti. Uno degli obiettivi dell’orto condiviso è proprio quello di aiutare a capire che i tempi della coltivazione richiedono pazienza e perseveranza e di sensibilizzare le persone alla riduzione degli sprechi. 
     
  2. La siccità è un’altra problematica importante. Per l’irrigazione viene utilizzata acqua dal Rio Guadalquivir, vi sono però periodi in cui il flusso dell’acqua viene interrotto, per questo, ogni parcella ha una tanica di raccolta dell’acqua pescata direttamente dal fiume. 
    Manuel ci ha mostrato il metodo di auto irrigazione per il risparmio dell’acqua mediante la Wicking bed (nastro tessile gocciolante essudativo) con la capacità di irrigare nell’intorno della sua lunghezza un volume di terra pari a 30x30x40. I suoi vantaggi sono innumerevoli: l’irrigazione è diffusa ed uniforme evitando il flusso di ritorno con ristagni d’acqua tipico dell’irrigazione goccia a goccia, il tessuto essudativo ha maglie molti fini con pori millimitreci che evitano l’intrusione delle radici, il nastro può essere facilmente interrato e modellato a seconda della morfologia del terreno e della collocazione degli ortaggi. Il sistema è facilmente governabile e reso autonomo mediante un temporizzatore. Per superare i momenti di assenza d’acqua dalle tubazioni l’impianto prevede una seconda via di irrigazione essendo collegato alla tanica di riserva dal volume di circa 1 mc. I suoi difetti sono le incrostazioni da calcare, che, però può facilmente essere rimosso mediante un trattamento annuale a base di aceto che scioglie le incrostazioni.
     
  3. La presenza di animali che compromettono la saluto dell’orto come insetti nocivi per le coltivazioni (plagas), serpenti e topi. I più comuni deterrenti utilizzati sono dei batuffoli di cotone imbevuti di ammoniaca.
     
  4. Plantio ha ideato un sistema molto efficiente detto Germinatore: per favorire lo sviluppo di nuove plantule a partire dai semi Manuel ha creato delle vasche dotate di sezioni diverse in cui un primo livello composto da argilla espansa viene riempito d’acqua mediante un tubo; il livello dell’acqua è controllato da un secondo tubo. Il secondo livello è rappresentato da un tessuto in microfibra a contatto tra argilla espanse e terriccio superiormente che permette la risalita per capillarità dell’acqua stoccata alla base del germinatoio. Il terzo ed ultimo strato è rappresentato dal terreno di coltura mantenuto costantemente umido. Il sistema è molto efficiente minimizza al massimo le perdite di acqua per evaporazione ed è utile anche per i periodo di gelate, è dotato infatti di una copertura in plastica.
     
  5. Un altro aspetto che l’associazione si trova a gestire è la presenza di amianto in alcune parcelle che vengono destinate alla piantumazione di specie aromatiche che promuovono l’avvento degli insetti impollinatori (Rosmarino, Origano, Timo, ecc.). Per questo problema l’orto sociale di Guadaira, non può più ospitare le scuole limitrofe.

In sintesi, questo spazio ha come obiettivo la riqualificazione della zona, la sensibilizzare delle persone del Poligono, il coinvolgimento di tutte le fasce d’età della zona con il fine ultimo quello di divulgare pratiche sostenibili. Lo spazio ha un ruolo sociale chiave.

 

Terzo giorno - 20 Febbraio 2023

IES Joaquin Romero Murube, Facultad de Agronomia y Parque MIraflores - Sevilla

 

IES Joaquin Romero Murube 

L’appuntamento di lunedì mattina è stato presso l’Istituto de Educatión Secundaria “Joaquín Romero Murube”. Ad attenderci insieme a Manuel Alcón c’era José Lobillo Eguíbar, detto Pepe, presidente di Plantío-Chinampa. La spontanea e calorosa accoglienza di Pepe ci ha messo immediatamente a nostro agio: ci siamo dunque presentati consegnandogli i gadget di FabLab ed un calendario da tavolo del Parco Nazionale Val Grande. Lo spunto è servito per spiegare dove abitiamo, qual è la nostra attività lavorativa e una esaustiva spiegazione delle attività condotte dal FabLab di Omegna.

Abbiamo poi fatto la conoscenza di Alvaro, insegnante di scienze, che ci ha illustrato due impianti aquaponici a fini didattici. Il primo (ancora in via di costruzione) destinato alla Feria de la Ciencia, che si svolgerà tra qualche settimana a Sevilla, la struttura è molto interessante, insieme a Pepe, Alvaro sta realizzando un impianto mobile.

La struttura è composta da una piramide di tubi in PVC con una sezione di circa 9 cm di diametro collegati tra loro da una serie di tubi di diametro inferiore, circa 3 cm, in modo tale da permettere all’acqua di trasferirsi dalla parte superiore a quella inferiore. I tubi saranno quindi riempiti di argilla espansa e attrezzati con una spugna filtrante. L’impianto si completa con la vasca per i pesci e le pompe necessarie al trasferimento dell’acqua all’interno delle tubazioni. La scaffalatura è pensata per poterla spostare nelle aule presso le quali si svolgono le attività didattiche. Idea geniale e funzionale, siamo rimasti d’accordo di tenerci in contatto per avere le foto della struttura realizzata.

Il secondo è un modello semplice, ma molto funzionale, consiste in un acquario ubicato in una piccola aula nel quale sono allevati i resistenti pesci rossi o carassio dorato (Carassius auratus). Un semplice sistema chiuso di tubi, due in uscita (con acqua fertilizzata dai pesci) ed uno di entrata (con acqua purificata dalle piante), con lo spunto di una pompa, trasporta dapprima l’acqua ad una altezza di circa due metri che, passando attraverso un buco nella parete, alimenta un pannello di circa 2 mq, collocato proprio all’ingresso del IES, nel porticato della scuola, rivestito da tessuto fibroso. Nelle tasche sono state messe a dimora diverse erbe perenni che sono irrorate mediante l’acqua fertilizzata dai pesci.

L’osservazione di questo semplice impianto è stata molto importante per fornirci un ottimo modello di riferimento che potrebbe essere riprodotto anche presso il FabLab di Omegna. 

 

Facultad de Agronomia

Al termine di questa interessante esposizione Pepe e Manuel ci accompagnano alla facoltà della Escuela Técnica Superior de Ingeniería Agronómica (ETSIA) de la Universitad de Sevilla. In primo luogo visitiamo una serra in cui sono stati montati, a livello sperimentale, tre impianti di acuaponía (acquaponica), impianti costruiti su modello FAO (con i relativi kit). I tre modelli di coltura alimentano la Pitahaya (del genere Selenicereus ex Hylocereus): una pianta succulenta coltivata in tutte le regioni tropicali e subtropicali. La Pitahaya chiamata frutto del Drago (Dragon Pitahaya) ha grandi ed effimeri fiori bianchi che si aprono di notte per attirare, nei paesi d’origine, gli impollinatori notturni come pipistrelli o falene. Si tratta di una pianta ricadente-rampicante specializzata a vivere negli strati inferiori delle foreste ben adattata dunque ad ambienti umidi ed ombreggiati. Il frutto del Drago è commestibile e ricercato il cui nome deriva dal fatto che la buccia del frutto presenta prominenti punte squamose alla sua estremità. I pesci allevati in grosse vasche di circa un 1 mq di dimensioni: il primo impianto contiene i ciprinidi del carassio dorarato (Carassius auratus), mentre le altre due vasche sono destinate all’allevamento delle Tilapie, un pesce dalla rapida crescita, che ben sopporta le condizioni di cattività che ha una ottima sopportazione alle alte temperature (fino ai 27°C).

 

Il funzionamento degli impianti è spiegato minuziosamente da Pepe e Manuel la cui manutenzione richiede una sola pulizia annuale, finalizzata al contenimento dell’eutrofizzazione come conseguenza dell'accumulo di depositi di materiali organici nei tubi dove si sviluppano le radici della Pitahaya. Due impianti sono sostanzialmente uguali con la differenza che il primo ha le vasche a terra, mentre il secondo il grosso contenitore dove vivono i pesci è rialzato e per semplice gravità l’acqua passa nei tini per il filtraggio e a seguire viene pompata fino al sistema di tubi, disposti a formare una sorta di piramide, che ospitano le piante di Pitahaya. Nel terzo impianto i tubi, dove crescono le piante, sono invece collocati orizzontalmente.

Anche in questa occasione alle nostre numerose domande e curiosità sia Pepe, sia Manuel non hanno mai fatto mancare una risposta.

Un ultimo esempio di impianto di aquaponia ci è stato mostrato proprio di fronte all’ingresso della ETSIA dove in uno stagno artificiale i pesci allevati alimentano una parete intera di erbe ornamentali che accoglie gli studenti universitari della facoltà di ingegneria agronomica. La presentazione dell’impianto con le criticità che hanno dovuto superare concludono la mattinata con le rituali foto di rito. Ci salutiamo dunque stabilendo l’appuntamento per il giorno successivo presso il Colegio Salesiano Santísima Trinidad di Sevilla.

 

 

Parque Miraflores

Nel pomeriggio ci siamo spostati nel distretto Nord di Siviglia per visitare, questa volta in autonomia, gli huertos sociales urbanos y ecológicos del parque Miraflores nei pressi del barrio de Las Almenas. L’ingresso principale fiancheggia l’Hacienda Miraflores, risalente al XIV secolo che ne simboleggia l’area. Fin dal primo impatto visivo l’impressione è molto positiva, dato che l’area, suddivisa in 170 parcella, ospita orti in cui regna ordine e pulizia. La superficie complessiva è di circa 25.000 mq. I campi sono alimentati con un sistema che distribuisce l'acqua del pozzo mediante idranti per l'irrigazione individuale. Ma frequentemente osserviamo sistemi di irrigazione a goccia attuati dagli ortolani che permettono di risparmiare acqua e di programmare l'irrigazione a proprio piacimento. L’huertos Miraflores ha tutti gli ingressi e i percorsi adattati per favorire l’accesso ai disabili. Visitando il sito del comune scopriamo che gli orticoltori usufruiscono di assistenza per la preparazione e la cura dei semenzai nelle serre per riprodurre piantine. Inoltre è attivo un servizio sociale di buone pratiche dove le tecniche di coltivazione sono trasmesse dagli anziano o da chi ha più esperienza ai bambini che partecipano agli orti scolastici. Grazie al coinvolgimento di muratori pensionati, vengono man mano risolti piccoli guasti che si verificano. Infine, un gruppo di orticoltori, specializzati in agricoltura biologica e nella gestione di prodotti fitosanitari, sono incaricati di preparare soluzioni, liquami e trattamenti consentiti in agricoltura biologica.

Durante la visita abbiamo osservato una certa omogeneità delle coltivazioni. Gli ortaggi coltivati che abbiamo osservato sono, in buona parte, gli stessi dei nostri orti. Prima di lasciare gli orti decidiamo, dunque, di annotare le colture principali. Ecco di seguito un breve elenco in spagnolo: espinas, remolachas, alcachofa, lechuga, brocoli, coliflor, cebolla, berenjenas, pimientos, patatas, tomates y zanahorias. 

 

Quarto giorno - 21 Febbraio 2023

Colegio Salesiano Santisima Trinidad de Sevilla

Il pomeriggio di martedì è dedicato alla visita dell'installazione acquaponica con annesso orto ecologico e del laboratorio di Biologia del Colegio Salesiano Santísima Trinidad de Sevillia. 

L’appuntamento è con Pepe e da guida ci sarà l’insegnante della scuola primaria Alvaro. All'ingresso abbiamo anche l’occasione di incontrare e salutare la sorridente Direttrice. Il collegio ospita circa 1.700 studenti. Ci accorgiamo subito dalla bacheca dell’ingresso che l’istituto è partner del programma Erasmus+, la struttura è maestosa con ampi spazi provvisti di impianti sportivi all’aperto e come abbiamo potuto constatare per il laboratorio di Biologia, aule ben attrezzate.

L’orto ecologico e la struttura acquaponica è collocata in uno spazio recintato ribattezzato Huertos scolar Mamà Margarita. La prima installazione che ci descrive Alvaro è il Wicking beds tradotto letteralmente in “letto traspirante”. Si tratta di un cassone di almeno 4 metri di lunghezza per un metro di larghezza. Come nel caso dei Wicking beds costruiti da Manuel e Pepe osservati al parque Gaudaíra anche questo è stato realizzato secondo gli stessi principi: il fondo del cassone è rivestito di plastica in modo da impedire la fuoriuscita di acqua che viene immessa dall’alto mediante un tubo che raggiunge il fondo del recipiente, da cui fuoriesce l’acqua attraverso dei fori di drenaggio, mentre un secondo tubo di scolo controlla l’acqua in eccedenza; l’argilla espansa ricopre fino ad un certo livello il tubo in modo da creare un volume d’acqua che diventa disponibile per lo strato di terra superiore risalendo per capillarità dal tessuto-non tessuto che ne favorisce la traspirazione. Alvaro ci spiega che la realizzazione dei cassoni e dell’impianto di acquaponica ha coinvolto anche i genitori degli alunni ed i salesiani in modo tale da poter garantire una gestione anche nel periodo estivo quando le attività del collegio si riducono. Tra gli obiettivi del progetto di Alvaro ci racconta che il fine ultimo dell’impianto sarebbe quello di produrre cibo sia per la mensa della scuola che per la mensa sociale. L’installazione viene utilizzata molto bene per la didattica, vengono realizzate attività di studio interdisciplinari con gli studenti del collegio. Le attività didattiche sono modulate a seconda dell’età degli studenti coinvolti inserendo contenuti e attività, di volta in volta, più adeguati.

Rimaniamo piacevolmente sorpresi ed ammirati poichè, questo impianto, è stato realizzato con un unione di forze tra scuola e famiglia. Questo sicuramente è un valore aggiunto che coinvolge la comunità delle famiglie.

Anche questa giornata ricca si conclude con una fotografia di rito. Pepe e ALvaro ci riaccompagnano all’uscita del collegio. Abbiamo ancora qualche minuto per scambiarci impressioni su tutta l’esperienza, Alvaro si dimostra molto interessato alla possibilità di scambio futuro con FabLab per la questione di Arduino. Ci scambiamo i contatti ed illustriamo sia a Pepe che ad Alvaro ancora una volta la pagina di FabLab e le foto relative ad Arduino ed i sensori presenti ad Omegna. Ci salutiamo dunque con la promessa di rimanere in contatto per poter valutare un ulteriore futuro scambio con FabLab.

Hasta ahora!

 

Erasmus+ Plantio Chinampa

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