Erasmus+ Toy Hacking

Erasmus+ Toy Hacking



ERASMUS +
REPORT MOBILITA’ - Paola Mignosi

dal 03/07/2023 al 07/07/2023
Hosting organization: Buinho Associação - Portogallo
Progetto 2023-1-IT02-KA121-ADU-8E18DF3A
Workshop Toy Hacking

 

 

LA SEDE E IL CONTESTO TERRITORIALE

La sede di Carcavelos risulta essere la sede secondaria dell’associazione Buinho (Buinho Associação), fondata nel 2015 nell’entroterra meridionale portoghese, a Messejana (Rua Nova de Sao Bras, 43 7600-346 Messejana Portugal). 

Nella sede primaria c’e’ una makerspace che  è diventato un punto di riferimento culturale e sociale e artistico, con un programma a cui partecipano artisti da tutto il mondo. Nel campo educativo, Buinho supporta le scuole locali nelle attività di making, tinkering e coding realizzando laboratori e workshop per bambini e ragazzi. Il makerspace si è specializzato, oltre che nell’accompagnare verso la transizione digitale, anche nell’aiutare ragazzi in difficoltà, offrendosi come fondamentale punto d’incontro per l’inclusione. Questi punti sono stati i valori caratterizzanti che ci hanno spinto a scegliere questo corso in relazione al bando Erasmus vinto come wedo Fablab.  Inoltre l’associazione ha  maturato negli ultimi anni molta esperienza in ambito di progetti Erasmus.

Carcavelos, la sede secondaria aperta da un anno in una località piu’ accessibile , al contrario, è ben collegata, si trova sull’oceano ma allo stesso tempo non è nel caos della metropoli. Questa sede si trova in una zona residenziale tranquilla. L’associazione Buinho  svolge corsi per le scuole e le università ed è molto attiva.
 

LO STAFF E L’ORGANIZZAZIONE

Buihno Education organizza corsi per docenti con un approccio STEAM. Tutti i corsi hanno una parte legata alla pratica e pongono l’attenzione sulle possibili attività che i fablab e le scuole possono realizzare inoltre offre la possibilità di condividere diverso materiale tramite una piattaforma condivisa. Il corso affronta aspetti del recupero e della sostenibilità.

Lo staff dell’associazione è composto da poche persone; in particolare Carlos Alcobia è il general manager e docente di tutti i corsi. 

Prima di partire per il corso, mi è stata mandata una “welcome guide” molto dettagliata, con tutti i dettagli delle attività e alcune informazioni sul territorio, insieme ai contatti degli organizzatori inoltre è stato creato un gruppo whatsapp molto utile durante il corso per lo scambio di informazioni e materiali tra i corsisti.
 

LE ATTIVITÀ-TASKS

Il corso “Toy hacking” è durato 5 giorni e si è svolto a Carcavelos. Il corso è destinato a tutti i docenti che vogliono allestire un’attività STEM legata alla robotica, programmazione e manualità. L’agenda è stata suddivisa nelle seguenti attività:

Giorno 1 

Il corso è iniziato con una presentazione dei partecipanti. Il gruppo era formato da 12 docenti di diverse discipline e di diverso grado d’istruzione ( dall’asilo alle superiori) e i corsisti provenivano principalmente da Spagna, Italia, Portogallo e Francia. Al mattino siamo rimasti davanti al proiettore ascoltando le presentazioni mentre nel pomeriggio abbiamo iniziato a lavorare con i giocattoli. Dopo una breve introduzione, ogni partecipante ha scelto un gioco da analizzare e smontare con l’intento di farlo funzionare. Molta attenzione è stata data all’esplorazione. 

Giorno 2 

Sempre all’insegna dell’elettronica, durante la mattina si è realizzato un circuito composto da amplificatore, interruttore, modulo bluetooth e speaker che potesse servire da cassa per il proprio telefono. I diversi componenti sono stati saldati dai partecipanti. Questo circuito è stato inserito in un giocattolo in modo da creare un giocattolo parlante. Lo schema da seguire è stato fornito cartaceo, in modo che chi non avesse conoscenza in elettronica potesse destreggiarsi comunque nel lavoro.

Giorno 3

A metà settimana è stata inserita una gita per potersi riposare ma allo stesso tempo creare legami con il gruppo. In questo corso si è fatta la visita a Cascais e Cabo de Roca. 

Giorno 4

Tema del giorno è stata la scheda MICROBIT. E’ stata presentata nelle sue potenzialità e nella sua semplicità. Ci è stato  è mostrato come usare tinkercad per disegnare un semplice circuito collegato a microbit e come programmare i servos. Nel pomeriggio abbiamo provato a utilizzare microbit e motori servos inserendoli nel giocattolo. 

Giorno 5

L’ultimo giorno è stato dedicato al riepilogo di tutto quello visto ed è stato dato ampio spazio ad ogni partecipante per poter esprimere le proprie osservazioni ed opinioni. E’ stato poi lasciato ad ogni partecipante un microbit e il giocattolo parlante creato. E’ stato presentato il materiale che verrà messo in condivisione, con suggerimenti a  libri, software e piattaforme con progetti utili. Carlos ha parlato dell’app Discord per poter rimanere sempre in contatto. C'è stato anche un confronto sulla gestione delle attività pratiche in laboratorio presso le scuole di ogni ordine e grado nei diversi paesi.

 


LEARNING OUTCOMES

Toy Hacking: 

Sicuramente ho acquisito competenze tecniche legate al making, specialmente legate all’elettronica di base. Ho infatti imparato a saldare dopo un pomeriggio intero passato a saldare e dissaldare fili elettrici! Ho acquisito competenze di base legate a Microbit e ho imparato ad inserire un amplificatore e un ricevitore bluetooth in un giocattolo per poter fare emettere musica e suoni controllandolo dal telefono.

I giocattoli che sono stati riparati verranno poi donati ad associazioni che lavorano nel sociale e questo è fondamentale per quanto riguarda l’aspetto sociale dell’inclusione e della sostenibilità ambientale, voce importante di questo progetto. Anche i vari pezzi elettrici smontati dai giocattoli andavano messi in opportuni contenitori alla fine di lavorare sul recupero e riciclo.

Contenuti hardware / software

Per quanto riguarda i contenuti hardware e software ho potuto conoscere nuovi hardware e software che dovrò approfondire e che saranno condivisi a breve su una cartella condivisa (es. makecode.microbit.org, thingiverse education, Teachengeneering, instructive.com). Il corso ha offerto numerosi spunti legati alla transizione digitale e alle STEAM per poter creare progetti legati alla didattica del futuro. 
 

L’ESPERIENZA VISSUTA 

L’attività mi è piaciuta in quanto ci sono state diverse attività pratiche. Le mie conoscenze in elettronica sono purtroppo limitate ma le attività hanno stimolato la mia curiosità.

Questi tipi di attività sono fortemente attuali e sento il desiderio di avere una conoscenza più approfondita in questo campo.

Il corso è stato organizzato considerando i diversi livelli di conoscenza dei partecipanti. Carlos parla molto bene l’inglese e molto lentamente ed ha permesso a tutti di comprendere l’argomento. Il gruppo degli spagnoli ha avuto difficoltà nel comunicare in inglese ma tra i partecipanti c'è stato comunque un buon affiatamento. 

Riassumo nei seguenti punti ciò che ritengo importante sottolineare dopo l’esperienza:

  • Lasciare a tutti i ragazzi che frequentano un makerspace i propri tempi, fornendo loro degli schemi di lavoro ma anche la libertà di creare

  • Riciclare vecchi oggetti per dare una nuova vita ai giocattoli, alla base della filosofia delle tre R ( Reduce, Reuse, Recycle)

  • Utilizzare microbit per insegnare elettronica e programmazione

  • Fare in modo che tutti gli oggetti di un makerspace siano  accessibili e fare attenzione agli strumenti più “pericolosi” che devono essere riposti in sicurezza. 

  • Relativamente all’attività Toy hacking è importante avere un luogo dove riporre i giocattoli non funzionanti e quelli riparati, che possono poi essere donati ad associazioni culturali che dedicano attenzione a disabili o a persone svantaggiate.

  • Importante avere un buono spazio dove raccogliere parti di oggetti rotti per poterli smontare ed analizzare, creando anche una sorta di biblioteca di componenti e rifiuti elettronici. 

  • I progetti devono essere stimolanti, devono portare gli utenti a confrontarsi tra di loro. Il ruolo del tutore è quello del facilitatore e mentore.

  • l’organizzazione della colazione presso il fablab Buinho non era come ce l'aspettavamo. Hanno una macchina del caffè e qualche biscotto in una cucina poco organizzata, forse potrebbero tralasciare dal programma la voce “breakfast offerto” perché tutti i partecipanti si aspettavano un buffet, invece si tratta solo di una macchinetta del caffè a disposizione.
     

IL RITORNO NEL WE DO FABLAB

Prendendo spunto dal laboratorio visitato potremmo allestire una cassetta per il recupero dei giochi da riparare e uno spazio per classificare e far conoscere i componenti elettronici che si trovano all’interno degli oggetti di uso quotidiano, in funzione di attività di riparazione e hacking.

Il corso ha sicuramente offerto sia degli spunti per poter organizzare anche qui delle attività simili, rivolte sia a docenti che a studenti. La scuola di Omegna nella quale lavoro ha a disposizione Microbit e pertanto si potrebbe organizzare una attività in sinergia tra scuola Beltrami e Wedo. La scuola infatti dispone di ingenti somme da dedicare a questi temi e sarebbe auspicabile unire le competenze del Fablab agli strumenti in dotazione o in previsione di acquisto alle scuole.

Sarebbe auspicabile proporre una laboratorio di una giornata in cui ripetere l’esperienza di riparazione giocattoli e hackeraggio ad un gruppo di ragazzi motivati (10 massimo) e fare partecipare, in un secondo momento, anche i ragazzi del CISS per poter farli collaborare e divertire con i giocattoli riparati. Questo per creare piu’ motivazione tra i giovani appassionati di elettronica e sviluppare l'inclusione sociale.


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